PER UN ANNO, OGNI ANNO…

La poesia del rito all’interno della coppia

Ogni coppia ha la sua data del cuore. Quella che, per definizione, merita ogni anno una rivisitazione.

Quella data che, se la si dimentica, ci si resta troppo male e fa un groppo alla gola e al cuore.

Molto spesso è la data del matrimonio, quel patto suggellato in molti modi diversi e legato alla prospettiva del “per sempre” che tanto sogniamo e tanto ci spaura. 

Il viaggio insieme potrà durare? E quanto? E come? 

Usiamo allora la poesia del rito per rinnovare, di anno in anno, la nostra scelta. 

Vi propongo un rito che amo molto e che ogni anno Giovanni e io compiamo con immutata gioia.

Circa un settimana prima della vostra data, toglietevi le fedi e seppellitele nella terra. Prima di farlo, create un momento di silenzio interiore che aiuti l’apertura dello spazio simbolico – quello che ha un piede qui, nella realtà quotidiana, e un altro in un “altrove” più sottile e vibrante che peraltro non è altrove, ma è anch’esso qui e tu lo sai benissimo anche se pensi di non saperlo. 

Potete seppellirle in un vaso che tenete in casa o una zona riparata del giardino; se le fedi sono fatte solo di oro non c’è bisogno di protezione, se ci sono altri materiali avvolgetele in una pezzuola. 

La mattina del vostro anniversario, ritiratele fuori, lavatele con acqua corrente, lasciatele asciugare all’aria e al sole. 

Rinnovate il vostro patto – ma mi raccomando, per un anno, solo per un anno. 

Un piccolo passo all’interno della più lunga traiettoria che entrambi vi augurate per la vostra relazione. 

E proseguite così, di anno in anno, di passo in passo, rinnovando con il piccolo rito la vostra scelta in modo che mantenga inalterata la sua freschezza.

Grazie per condividere, se hai trovato utile questo articolo!

 

Franca

3 Commenti

  1. Cinzia

    Che bello!

    Rispondi
  2. Cinzia

    E poi, ho imparato una parola, che proprio non conoscevo… e mi piace tanto. Spaurare… piace alla mia bambina…

    Rispondi
    • Franca Errani

      Cara Cinzia! Anche a me piace… è anche un omaggio a Leopardi che l'ha usata meglio di me!

      Rispondi

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