HAL E SIDRA STONE: LETTERA APERTA 2003

da | Feb 5, 2017 | Blog | 0 commenti

Cari tutti della Community, ho recuperato questa lettera scritta a G. Bush da Hal e Sidra Stone nel 2003. La lettera mantiene intatto il suo valore, e veramente vi raccomando di leggerla con attenzione per trovare o ritrovare il contatto con la nostra filosofia, che in questo momento può vacillare per via della drammaticità di questo periodo. Confido in una lettura accurata e spero anche nei vostri commenti. Ah, la metterò anche sul sito da cui potrà essere divulgata, per chi lo vuole, al di fuori del nostro circuito.

Signor Presidente,

anzitutto vorremmo presentarci.

Siamo una coppia di 75 e 65anni, tutti e due psicoterapeuti, scrittori e insegnanti di crescita personale.Insieme abbiamo un’esperienza di più di 90 anni di lavoro interiore con lepersone in molti ambienti e in molti paesi. Insieme abbiamo scritto cinquelibri, e uno ciascuno di noi, libri che sono stati tradotti in sette lingue.Abbiamo cinque figli, tre nipoti e diversi gatti. Le diciamo tutto questosemplicemente per premetterLe che siamo due persone sensate, dei professionisticompetenti che hanno avuto una vita intensa con una notevole esperienza delmondo, sia individualmente sia in coppia.

Non siamo propensiall’allarmismo, ma come professionisti che hanno lavorato con le persone tuttala loro vita,siamo molto preoccupati per l’attuale situazione internazionaleche riteniamo molto particolare. Quello che accade adesso avrà conseguenze permolti anni a venire. Abbiamo già assistitoa conflitti nelle nostre vite, conflitti che sembravano molto pericolosi, maora constatiamo un grado spaventosamente intenso di polarizzazione a livellomondiale, che sembra andare a una velocità sempre più alta. Ed è di questapolarizzazione che desideriamo parlarLe.

Come Presidente degli StatiUniti, Lei può constatare di persona questa crescente polarizzazione. I leader mondiali appaiono divisi traquelli che sono con Lei e quelli che sono contro di Lei. Questa letterariguarda ciò che noi pensiamo possa essere fatto per neutralizzare questapolarizzazione.

Ci vuole un enorme coraggioper cambiare la propria consapevolezza o modo di essere nel mondo. Spesso civuole una situazione critica di grandi proporzioni per spingere le persone aintraprendere questo processo di cambiamento: una grave malattia o unadisgrazia che ci costringe a guardare all’eventualità della morte, un distaccolacerante, un rovescio finanziario o un guaio serio con la giustizia. Ciascunodi noi ha una sua scelta riguardo a come far fronte al problema. Siamo sfidatia separarci dal nostro modo usuale di stare nel mondo, ad allargare la nostravisuale, a fare nostro qualcosa di nuovo.

Da quello che ha detto dellaSua vita, Lei ha già sperimentato un importante cambiamento di consapevolezza.Negli anni in cui ha smesso di bere e ha mutato il Suo modo di vivere, Lei perla prima volta ha veramente cambiato il Suo stato di coscienza. Noi nonsappiamo che tipo di problematica ha provocato il cambiamento allora, maqualcosa ci fu certamente. Lei ha colto l’occasione e ha affrontato la sfidacon successo. Ora sembra che Lei abbia davanti una nuova sfida al cambiamentopersonale.

Un cambiamento nella propriaconsapevolezza, come lei sa, produce degli effetti in tutte le nostrerelazioni. Cambia il rapporto con noi stessi, con le nostre famiglie, colnostro Dio. Lo stesso vale per i popoli.Sul piano internazionale stiamo sperimentando una grave crisi di questo genere.Essa può produrre un cambiamento o guerra e distruzione. Il problemaè se noi siamo in grado di utilizzare l’emergenza per sviluppare un’effettivasaggezza o se essa debba automaticamente polarizzare il mondo attorno allaguerra.

Noi non siamo del parere che la guerra è sempre sbagliata. Ci sono momenti in cui essa è l’unicasoluzione a un problema, ma queste situazioni sono poche e a lunghi intervalli. A noi sta a cuore che la decisione perla guerra sia una decisione ben ponderata, nella quale l’alternativa della pacesia presa in considerazione con ugualecura. La nostra preoccupazione è che nell’attuale situazione il mondo si stiapolarizzando in modo così intenso (un vecchio schema mentale che divide ilmondo in buoni e cattivi, con noi semprenel ruolo dei buoni) che ci sentiamo spinti ad agire in un modo di cuidovremo pentirci più tardi, quando i fumi si dissolveranno e riusciremo avedere quello che abbiamo fatto.

Nel nostro lavoro questasituazione la chiamiamo “lo schiaffo”. Quando guardiamo a una cosa solo da unpunto di vista – attraverso una sola parte di noi – non siamo letteralmente ingrado di vedere nient’altro. Più tardi, quando ci rendiamo conto che c’era unaltro punto di vista opposto, quando riusciamo a scoprire cos’era che avevamotrascurato, abbiamo la sensazione che una parte opposta di noi ci abbia comeschiaffeggiato.

Presidente Bush, ciò che cipreoccupa di più riguardo a Lei e al suo staff è il vostro contributo a questapolarizzazione. Nella storia mondiale, questo modo di pensare ha portato ai piùorribili comportamenti. Quando la polarizzazione era al culmine, ilcomportamento sembrava assolutamente ragionevole, ma quando la gente haguardato indietro a ciò che era stato compiuto e, con l’aiuto di altri, havisto il proprio comportamento con occhi differenti e più saggi, ha potuto vedere come la passione della polarizzazione li avesse accecati.

Ogni giorno che passaqualcuno nella Sua amministrazione ci ricorda che qualche persona o qualche paese è “il Diavolo”. L’uso di un linguaggiotipo “la quintessenza del Male” viene da una parte di noi che ci vede comepersone per bene che vivono in modo retto e proiettatutta l’oscurità là fuori nel mondo. Questa parte di noi non si rende contoche tutti abbiamo al nostro interno oscurità e male come pure bene e aspettiluminosi. Non si rende conto che la lotta verso l’esterno è un riflesso dellalotta che tutti dobbiamo sostenere all’interno delle nostre anime.

Se arriveremo o no allaguerra ci preoccupa meno del conoscere quali parti Sue e del sig. Rumsfeld cistanno portando alla guerra. Quello che noi sentiamo continuamente dai Suoi piùintimi collaboratori è un continuo sbarramento di giudizi sugli altri, carichidi emozioni. In termini psicologici, voi state rinnegando le vostre partimalvagie e le proiettate sul mondo attorno a voi. Questo ci fa perdere semprepiù fiducia dei vostri giudizi e ci fa domandare quali aspetti psichici stannooperando in voi con un meccanismo così automatico di pensare e di reagire.

Questo sta avendo un terribileeffetto in gran parte del mondo, provocando negli altri una reazione uguale econtraria. Quanto più essi vi vedono come il male, tanto più voi li vedete comeil male. E’ un rapporto matematico. Siamo pari. Ed è la ricetta per ildisastro!

L’11 settembre 2001 a Lei èsuccesso qualcosa di cui probabilmente non è consapevole. Qualcosa che sembravameraviglioso. In quel giorno l’archetipo dell’eroe si è impossessato di Lei.Lungo la storia questo archetipo ha operato in molte persone: esso opera comeuna infusione di energia potentissima. Ci dà il potere di compiere azionieroiche. E’ una parte di noi (o sé, come lo definiamo nel nostro linguaggio)che proviene da un punto particolare della psiche, da un punto particolare delcervello. E’ come un istinto psicologico.

L’archetipo dell’Eroe nonopera solo nei presidenti e nei generali: può spingere chiunque a comportarsieroicamente nella vita, come ha fatto coi nostri pompieri e i nostri poliziottil’11 settembre. L’Eroe può aiutare chiunque di noi a superare una situazionedifficile o a lavorare lunghe ore per una nuova idea o causa; può farci farecose che vanno contro le nostre paure. Queste sono le parti buonedell’archetipo dell’Eroe. Senza dubbio dopo l’11 settembre Lei è diventato piùforte man mano che era spinto da questo tipo di energia archetipica. L’ha resapiù forte e Le ha dato il potere di guidarci. E’ stato un dono meraviglioso perLei e per il nostro Paese.

Il limite di questa energiaè che è impersonale. Ci dà la forzadell’Eroe ma non sempre la saggezza percontrobilanciarla. Spesso tendiamo a prevaricare le persone quando questaforza opera in noi, perché sentiamo solo il potere e non più la nostravulnerabilità. Questo è il punto centrale della parte oscura dell’archetipodell’eroe: noi perdiamo la nostravulnerabilità e siamo spinti a compiere le cose in modo sempre piùeroico.

Essere identificati conl’energia dell’eroe è molto esaltante e normalmente parte con buone intenzioni.Spesso, però, degenera col tempo, perché quando siamo nelle mani di questoarchetipo e l’energie del supereroe continua ad attraversarci, perdiamo lachiarezza di visione. Anche i nostri collaboratori ne sono contagiati: lostesso mito dell’eroe si attiva in loro e si mette al servizio dei loro bisognidi potere. E’ loro interesse, a quel punto, sostenere questo archetipo e non fanno altro che aggiungere carburanteal fuoco.

Ci sono molti archetipi cheaspettano di prendere il posto di guida della nostra auto psicologica e dicondurre la nostra vita al posto nostro, specialmente quando la situazione èpericolosa. A noi è parso che, circa unanno dopo l’11 settembre, una nuova energia ha incominciato a prendere campo inLei e a congiungersi con il sistema energetico già operante dell’eroe. Questonuovo archetipo è “il Salvatore”. Egli ha una qualità accentuatamentereligiosa. Il Salvatore deve salvare la gente dal male: c’è male e tenebra nelmondo e qualcuno o qualche gruppo ha il dovere di liberarlo dal male. Questoarchetipo ti fa sentire il figlio (o la figlia) di Dio, da Lui designato econsacrato per raddrizzare una situazione pericolosa, col risultato diriportarci ai giorni delle crociate e della guerra santa.

Sappiamo che nel mondooperano attualmente forze oscure e pensiamo che Lei sia onesto e sincero nelSuo proposito di operare per il bene e scacciare il male. Tuttavia, a questoproposito, noi due, come psicoterapeuti e insegnanti, poniamo un problema, unproblema molto importante.

Tutti e due abbiamo avutovite complesse prima di incontrarci e ancor di più durante gli ultimi 30 annidella nostra vita in coppia. Abbiamo avuto l’opportunità – il grande privilegio- di lavorare con la psiche di centinaia e centinaia di clienti: abbiamo lavoratocon i loro sogni, le loro fantasie, le depressioni,la collera, la rabbia, l’amore, l’avidità, l’eroismo, le meschinità, lepulsioni bellicose e la sensibilità amorevole.

Ci piacerebbe potercondividere con Lei, Presidente Bush, alcuni di questi sogni e di queste realtàinteriori.

Ebbene, sa qual’è stata laconclusione che ne abbiamo ricavato? Laconclusione è che tutto ciò che è fuori di noi si trova anche dentro di noi.Ogni essere umano è un microcosmo del macrocosmo. Come nel mondo c’è bene e male,luce e tenebra, così è all’interno della psiche umana. La nostra conclusione èche ogni essere umano vive con una straordinaria combinazione di bene e dimale. E che ciascuno di noi è sfidato a confrontarsi con questo mondointeriore, al meglio delle sue possibilità, in modo da non aggiungere il proprio male rinnegato ai mali concreti che cisono fuori di noi, evitando così una spirale altrimenti senza controllo.Questo è il compito che abbiamo davanti e questa è la sfida cui anche Lei èchiamata.

Saddam Hussein è un uomodominato da forze oscure, non c’è dubbio. Ma la nostra preoccupazione piùprofonda non è il Saddam Hussein che vive nel mondo: è il Saddam Hussein che vive nei recessi nascosti del Suo cuore,del nostro cuore, del cuore di ognuno.Se in definitiva non riconosciamoche questo tipo di energia vive in ciascuno di noi, continueremo a proiettarlasugli Hussein al di fuori di noi, rendendo impossibile confrontarsi con il maleche c’è nel mondo, in un modo diverso dalla guerra.

Abbiamo paura di quanto staaccadendo, ma la nostra paura principale non è la prospettiva della guerra.Abbiamo vissuto la II guerra mondiale e la guerra di Corea, della quale Hal hacurato le vittime in qualità di psicoterapeuta. Sidra ha lavorato con iveterani della I guerra mondiale. Abbiamo vissuto la guerra fredda,l’intervento cinese durante il conflitto coreano, la crisi dei missili cubani,l’esplosione della bomba russa da 50 megatoni, il Vietnam e la guerra delGolfo. Abbiamo vissuto l’11 settembre. Abbiamo visto molti periodi terribili.Temiamo la guerra meno di quanto temiamola completa proiezione delle parti oscure e il restringimento di prospettivache ne consegue.

Siamo preoccupati del fattoche gli archetipi del Salvatore e dell’Eroe dominino sempre di più la Sua vitae che il mondo sia condotto a una guerra santa che non vogliamo e temiamofinisca molto male.

Siamo preoccupati che Leiabbia perso contatto con la Sua parte vulnerabile e che non sia in grado disentire le conseguenze di ciò che sta per essere scatenato. Siamo preoccupatidel fatto che Lei ascolti solo le persone che sono d’accordo col Suo modo divedere le cose e che diventi sempre più incapace di sentire altre possibilità.Siamo preoccupati che una mentalità da Salvatore sia coinvolta in modo semprepiù profondo nel Suo processo decisionale e, forse, in quello della Suaamministrazione.

Cosa possiamo fare? Che cosachiediamo a Lei? Che cosa chiediamo a noi stessi?

Uno degli indizi piùimportanti di una personalità matura è la capacità di sostenere la tensione tragli opposti punti di vista in situazioni di conflitto e di essere in grado ditenerli presenti tutti e due quando bisogna prendere una decisione. Questo non significa diventare passivi nel mododi condurre la nostra vita, non significa non avere un senso etico omorale! Significa invece che siamocapaci di comprendere i due aspetti di una situazione. Alla fine dobbiamodecidere; ma le decisioni non sono prese con una specie di automatismo interiore;le decisioni che prendiamo provengono da una posizione più profonda e piùsaggia dentro di noi.

Questo è il motivo – per lomeno in teoria – per cui i capi hanno a loro disposizione un comitato direttivodi amministratori e un comitato di consulenti. L’idea è di disporre di un’ampiagamma di input differenti (spesso decisamente opposti). Dopo avere assimilatole diverse informazioni, il capo è meglio preparato per prendere la miglioredecisione possibile e agire di conseguenza.

Questo vale anche nellerelazioni personali. Abbiamo imparato nella nostra esperienza di vita chequando uno di noi ha una reazione negativa nei riguardi dell’altro, dobbiamo fermarci e considerare la cosaseriamente. E’ essenziale che io (Hal) senta ciò che prova Sidra ed èessenziale che io (Sidra) senta ciò che Hal prova. Ciascuno dei due potrebbeancora fare ciò che originariamente aveva intenzione di fare ma, sentendo larealtà del punto di vista dell’altra persona, la nostra decisione è presarestando in rapporto con l’altro.

Signor Presidente,recentemente le Sue decisioni si sono allontanate sempre più da ciò che stiamoraccomandando. Su tutte le tematiche Lei è sempre più su posizione di bianco onero. Sembra che non solo Lei non si curi di cosa pensino gli altri, ma cheaddirittura si compiaccia della Sua intransigenza e di quanto poco Le importidegli altri.

Questo è il motivo per cuisi è alienato tante persone. La gente sente che a Lei non importa, che Leiprocede attraverso le fasi del dibattito senza alcuna consapevolezza di quelloche gli altri pensano. Crediamoonestamente che se Lei facesse un sondaggio, anche tra i non mussulmani delmondo, scoprirebbe che la maggioranza delle persone è più preoccupata delle Suetendenze bellicose che di quelle di Saddam Hussein, e questo non ha a chevedere col Suo proposito di andare in guerra: è perché la gente pensa che Leinon prende in seria considerazione gli altri punti di vista. E così reagiscecome se Lei fosse un prepotente e non un leader saggio di un grande paese.

Se dobbiamo andare inguerra, faccia in modo che sia un gesto non dettato dall’archetipo di un eroecreato da una fantasia alla John Wayne. Faccia sì che la decisione nasca da unasaggezza, da una profondità, da una maturità che la comunità internazionalepossa rispettare.

Vorremmo farLe, a questopunto, alcune raccomandazioni per aiutarLa a frenare il processo dipolarizzazione.

  • Passi del tempo da solo. Cerchi di stare lontano dalla costante pressione delle stesse voci che lei ascolta dalla mattina alla sera continuamente.
  • Passi un po’ di tempo in tranquillità con Sua moglie. La ascolti. Sospettiamo che potrebbe avere cose interessanti da dirLe.
  • Prenda dei consiglieri diversi da quelli che ha. Ascolti questo nuovo feedback in aggiunta a quello che ha già ricevuto.
  • Metta un freno ad affermazioni pubbliche, di carattere virulento, fatte da qualunque componente della Sua amministrazione. Questo è particolarmente vero per il Segretario Rumsfeld, uno dei politici più polarizzati che abbiamo mai conosciuto. Questa raccomandazione vale anche per Lei, perché le Sue affermazioni sono sempre più polarizzate: per piacere, rifletta, prima di aggiungere ulteriore carburante con le sue affermazioni pubbliche.
  • Presti attenzione ai Suoi sogni. Cosa le stanno dicendo?
  • Preghi Dio, affinché Le dia la saggezza! Essere saggio è importante quanto essere eroico. Essere saggio vuol dire essere in grado di vivere nell’ambivalenza; essere capaci di sentire gli opposti in tutte le situazioni e i conflitti che capitano.
  • Per favore prenda coscienza del dramma archetipico dell’Eroe e del Salvatore che si sta svolgendo dentro di Lei. Se vuole essere veramente saggio, cominci a riconoscere che la guerra tra il bene e il male sta avvenendo al Suo interno e all’interno di tutti noi, continuamente. Il Saddam Hussein interiore, l’Anticristo interiore è una energia archetipica con la quale abbiamo a che fare dal giorno della nascita fino al giorno della morte. E’ tutto dentro di Lei e di ognuno di noi. Sparare al cattivo fuori non lo fa andare via da dentro!

8.   Per favore riconosca che una differenza dipercentuale dal 51 al 49 non significa vincere. Significa solo aver diviso il paese in due e che la polarizzazione che Lei ha creato La perseguiterà per sempre. Abbiamo fiducia che Lei trovi ilmodo di trasformare questa situazione in un vantaggio per tutte e due le parti.

Queste sono le cose che Lechiediamo di fare. Ecco ciò che noi faremo da parte nostra:

  • Faremo del nostro meglio per non polarizzarci contro di Lei, e useremo qualsiasi differenza di prospettiva come un modo per imparare di più su noi stessi.
  • Ogni volta che iniziamo a polarizzarci contro di Lei, cercheremo di capire cosa Lei sta portando che è rinnegato in noi. Ci metteremo nei Suoi panni e ci staremo finché non vedremo il Suo punto di vista. Per esempio, dal momento che Lei in modo così estremo vuole la guerra, noi troveremo quella parte di noi che vuole la guerra e vorrebbe eliminare Saddam Hussein dalla faccia della terra.
  • Quando ci scopriremo polarizzati contro il carattere fondamentalista della Sua amministrazione, esamineremo la faccenda e cercheremo di entrare in contatto con la nostra parte fondamentalista. Guarderemo il mondo attraverso gli occhi della nostra parte fondamentalista.
  • Quando ci scopriremo polarizzati contro il modo col quale Lei manipola le persone rendendole più vulnerabili, esamineremo le nostre parti manipolative. Vedremo come operano nel mondo e in particolare come operano in rapporto alla vulnerabilità.
  • Continueremo a guardare i nostri sogni e a vedere cosa hanno da dirci.
  • Anche noi pregheremo Dio perché ci dia la saggezza.

Siamo realisti e non ciaspettiamo seriamente che Lei leggerà questa lettera o ci risponderà, ma èstato importante per noi scriverla. Se per caso volesse risponderci, siamodisponibili per Lei o per qualcuno della Sua amministrazione che Lei riterràopportuno. Vorremmo davvero fare qualsiasi cosa è nelle nostre possibilità in questo momento così importante dellastoria.

Suoi,

Hal Stone, Ph.D e Sidra Stone,Ph.D.

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