Nel respiro il mio mondo, il tuo mondo…

Nel respiro il mio mondo il tuo mondo

da | Giu 12, 2017 | Blog, Articoli | 0 commenti

Spesso diamo per scontato il fatto che respiriamo. Se il nostro respiro è scontato, figuriamoci quello del partner! Eppure nella coppia….

A volte no. A volte lui, lei sta dormendo e tu, ancora sveglio, ascolti affascinato il miracolo di questo respiro amato, osservi in raccolta riverenza l’alzarsi e abbassarsi del suo petto… che meraviglia! L’essere amato è un incredibile miracolo della natura, tutto in lui funziona con adorabile perfezione, tutto in lei è armonia, opera d’arte stupefacente.

È raro che ci si soffermi a percepire il nostro respiro: è talmente naturale!

Possiamo imparare a respirare meglio, a respirare osservando le fasi – inspirazione, pausa, espirazione, pausa – forse anche a meditare stando nella consapevolezza del respiro…

Nel respiro c’è la nostra storia.

Inspiro: prendo dentro la Vita, gli altri, mi apro a ricevere, ad accogliere. Faccio spazio all’altro-da-me, in me.

Poi c’è una lieve pausa: la pausa “alta”, a polmoni pieni. Un’affermazione: “io”. Là in alto, nel picco inspiratorio, accolgo il mondo ed esclamo la mia presenza, la mia unicità. Accolgo, prendo, afferro, faccio mio.

Ora rilascio, espirando: lascio andare, abbandono, mi lascio andare, lascio uscire da me, mi mescolo al mondo, mi perdo fors’anche….

Ecco ora dopo l’espirazione una seconda pausa, prima che di nuovo io inviti l’aria a entrare: una pausa di “valle” a polmoni vuoti: “io”, lì, non ci sono più… c’è l’autunno con le sue foglie arancioni che frusciano a terra, il vuoto nebbioso in fondo al quale, se voglio, posso percepire la Presenza dello Straniero… mi apro al Vuoto, al Nulla… ma il ritmo incalza ora, e l’aria di nuovo si espande nei miei polmoni desiderosi di nuova Vita…

Quattro momenti, quattro fasi e quattro esperienze

Così rapide e scontate che non lo so neppure più, che ogni ciclo respiratorio è, in fondo, una meditazione, un colloquio tra me e l’Universo; è anche qualcosa di molto fisico, perché a ogni inspirazione 10²² atomi (un sestilione, un 1 seguito da 22 zeri!) del mondo entrano in me… e altrettanti ne escono quando espiro. E così per 20.000 volte al giorno… Mi dissolvo a ogni respiro, rinasco a ogni respiro.

Il mio partner fa la stessa cosa… hai mai provato a respirare seguendo il ritmo del tuo partner, entrando nelle sue fasi, pause, intensità? E’ rarissimo che ci sia concordanza: il respiro dell’altro ci è alieno, straniante, dopo pochi cicli torniamo con sollievo al nostro, di respiri, con i suoi vuoti e i suoi pieni, il suo ritmo modellato in anni di dialogo tra me e il mondo.

Nel respiro ci sono i nostri mondi – il mio, il tuo.

Forse tu respiri di più nell’addome, nella parte bassa della pancia, che si gonfia leggermente come se ci fosse un palloncino dentro che la fa protendere; oppure nella zona del diaframma, e allora saranno le costole che si allargano come se ci fosse dentro una sorta di salvagente a ciambella che si gonfia e sgonfia con il ritmo del respiro; o ancora nella parte alta del torace su fin quasi alle clavicole, con un respiro alto che chiude il diaframma e lavora solo lassù.

Di nuovo, mondi diversi. Esperienze diverse, quanto profondamente! Laggiù, nella pancia, il tempo scorre ciclicamente; è lento e conta poco. Il bacino esiste, e con lui le sue emozioni. Il passo ha un suo languore; l’azione può, tranquillamente, essere rallentata… gli obiettivi si dipanano lungo sentieri serpentini, oscillanti, ondivaghi… non importa, non c’è fretta! Ma ecco che il tuo partner o la tua partner, respira a livello di plesso solare: vive, lei, nel mondo del tempo lineare, dell’azione focalizzata e precisa come la freccia lanciata da mano esperta; il tempo scorre veloce e le tue lentezze sono fastidiose, viste come sabotaggi al ritmo incalzante che il diaframma impone. Salendo ancora, il torace apre altri mondi: più distaccati, lontani, come se si camminasse della cima di una collina; da lì si osservano gli umani, vittime delle emozioni…

Comprendi? Già nell’atto del respiro, così naturale e semplice, si nascondono le nostre predilezioni, i nostri talenti e limiti…

Prova a percepire “come” respiri. Utilizzi l’addome? Il diaframma? Respiri più in alto? (Il respiro cosiddetto completo, che in rapida sequenza si espande dal basso fino in cima, ci appartiene in genere solo quando siamo molto piccoli. Poi disimpariamo… però si può tornare a imparare). E il tuo partner? Provate a scambiare i respiri e osservatevi… raccogliete informazioni su quanto vi accade. Cosa cambia, nell’appoggio a terra? Nella sensazione di radicamento? Nella percezione del tempo? Nel modo di guardare?

Patrizia e Riccardo

Fanno l’esperimento. Normalmente lei lo giudica perché è “lento”, spesso in lieve ritardo, pronto a rilassarsi la domenica mattina, mentre lei sarebbe pronta, dopo una settimana superimpegnata, a fiondarsi in qualche nuova località da esplorare possibilmente a passo veloce. Scambiano i respiri… e camminano, raccolti, intenti a cogliere le percezioni interiori… Lei è stupita: “E’ così che senti tu, lo scorrere del tempo? Qui è tutto lento, rotondo”… Riccardo a sua volta è sorpreso: “Qui è tutto veloce… gli obiettivi devono essere raggiunti in fretta! Da qui, anche un lieve ritardo diventa fastidioso!”… E così via, di scoperta in scoperta, di sorpresa in sorpresa. Sorridono. Si conoscono di più. Hanno creato più intimità, anche se guidati da una coach.
Respira… e a un certo punto trovi un luogo di pace, fermo, silenzioso, all’interno dell’onda del tuo respiro.

Avete “esperienze di respiro” da condividere con noi? Grazie dei vostri commenti, sia come coppia che ovviamente come single!

Estratto da: Franca Errani, Lovely Planet. Se ti interessa, puoi acquistare il libro a questo link: https://www.innerteam.it/libri/lovely-planet-relazioni-di-coppia/

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Si cresce meglio insieme.

 Franca Errani

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