Riflessioni autunnali – (F. Errani)

da | Feb 22, 2014 | Blog | 0 commenti

E’ autunno: qui in Romagna, dove vivo, la pianura è scurita dalla pioggia, le foglie degli alberi rosseggiano e indorano il viale del parco dove amo passeggiare. Al centro, un piccolo lago dove le anatre lanciano le loro strida. Ho visto nascere paperette e anatroccoli, caprette saltellanti e pavoncelli, in questo angolo di natura che cambia colore ad ogni stagione. Anch’io cambio, a volte più lentamente, a volte più velocemente…

Questi ultimi anni sono stati veloci e densi, sia a livello personale che professionale. Ed è di quest’ultimo che voglio raccontare, perché rappresenta la testimonianza degli sviluppi del Voice Dialogue in Italia –  al tempo stesso una fine e un nuovo inizio.

16-19 giugno 2005: se mi volto indietro, sono passati così pochi mesi, eppure quante cose sono avvenute nel frattempo! Questa data è importante perché per la prima volta Hal e Sidra Stone sono venuti in Italia e hanno tenuto un training, organizzato in collaborazione dalla mia Scuola di Counseling indirizzo Voice Dialogue e dall’Università di Siena nella persona del prof. Enrico Cheli, creatore e direttore del Master “Relazioni interpersonali, Comunicazione e Counseling ” nel quale da alcuni anni il Voice Dialogue e la Psicologia dei sé sono materia di insegnamento.

Era da molto tempo che sognavo di poter invitare i miei maestri, Hal e Sidra, qui in Italia. Da 12-13 anni infatti ho fatto dell’insegnamento del Voice Dialogue e tecniche correlate la mia professione, creando un percorso di formazione prima biennale, poi diventato di tre anni, e più recentemente trasformatosi in una Scuola di Counseling … La connessione con l’Università, che risale a quattro anni fa, ha permesso di ampliare la platea di persone interessate, a vario titolo, a questo argomento. Quando Enrico Cheli mi ha proposto di abbinare i diversi gruppi di studenti del Master universitario e della mia Scuola, ho pensato che… beh, dapprima mi sono spaventata per il possibile numero di persone (attorno a 150)  poi… mi sono consultata con Hal e Sidra che, pur non essendo più interessati a gestire gruppi così grandi e multiformi, hanno comunque sostenuto questa iniziativa.

La sede della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo è in una palazzina immersa nel verde del campus universitario; nel passato sede dell’ospedale psichiatrico, la cittadella universitaria si stende tra vialetti, aiole erbose, alberi secolari e giovani ulivi… un contesto piacevole in cui il training si è svolto in un crescendo di interesse, attenzione e partecipazione, fino ad un applauso finale così lungo, commosso e ispirato che penso le pareti ne risuonino ancora! Riuscire a creare, sostenere e sviluppare sia il  processo di gruppo che i momenti di insegnamento, con un platea così grande e in gran parte con diversi livelli di esperienza non era affatto semplice. Eppure tutto è avvenuto in modo semplice e potente insieme. Ogni pomeriggio, dopo l’ultima lezione degli Stone, gli allievi del terzo anno della Scuola di Counseling sono stati tutti impegnati per le sedute individuali con i partecipanti: in questo modo, in tre pomeriggi, è stato possibile fare oltre 90 sedute, dando quindi la possibilità alle persone di sperimentare più concretamente il metodo. Sono certa che, come hanno detto anche Hal e Sidra,  questo momento di lavoro individuale abbia contribuito in modo decisivo ad amalgamare il gruppo e a intensificare il processo interiore dei partecipanti che si è concretizzato anche nella condivisione dei sogni, numerosi e di grande impatto.

Ma credo che, per assaporare lo spirito di questa esperienza, sia meglio dare la parola ad alcuni partecipanti che successivamente hanno inviato le loro testimonianze:

Cari compagni di viaggio,

colgo con entusiasmo l’invito ad un feedback sulla quattro giorni con gli Stone che non ho remore a dire sia stata illuminante! Durante lo svolgersi delle giornate, nonostante il caldo e lo sforzo di attenzione, è trapelato come profumo dentro la pelle, l’esperienza che i due ideatori del Voice Dialogue hanno fatto prima su se stessi e come da questa siano partiti ad organizzare un impianto teorico di immediata  fruizione. Personalmente devo dire che queste ultime notti sono state popolate da sogni più o meno piacevoli ma nei quali sono riuscita a individuare un’evoluzione simbolica dei contenuti dei miei Sé primari e rinnegati, di come attraverso i sogni cerchino spazio o mi dicano di non dimenticarli, (oppure come l’uccellino bianco che volava nella mia stanza) “Non puoi prendermi!”. Ma non solo grazie alla condivisione dei sogni ma anche per merito delle interpretazioni si è dissolta la nube intorno ai concetti di sé primari e rinnegati e su come diversamente si declinino. Devo anche dire che provare la seduta di Voice Dialogue è stato il compimento del lavoro, non farla sarebbe stato come aver letto un manuale su come guidare la moto e non esserci mai saliti!  Personalmente devo infatti dire che due giorni dopo la seduta, l’aver individuato le due polarità mi ha permesso di prendere una decisione inaspettata con consapevolezza, decisione molto desiderata ma della quale in tempi passati probabilmente avrei fatto un fallimento per la paura dell’emergere del sé rinnegato. Invece prendermi solo mezz’ora di riflessione e abbracciando il mio vecchio sé serio contrapposto al sé spensierato, ho preso una seria decisione spensierata nella piena consapevolezza dei pro e dei contro e con una sana equilibratura degli opposti. Mi sento veramente più matura così!

Grazie a Franca ed Enrico che ci hanno permesso di incontrare Hal e Sidra dandomi la possibilità di scoprire che le contraddizioni che albergano in me non sono qualcosa da scacciare o rinnegare bensì la più bella fonte di vita e rinnovamento. Scrivetemi se anche voi amate il Voice Dialogue!!!!!!!!

(Ilaria Capaccioli, Master “Relazioni interpersonali, Comunicazione e Counseling”)

Molte sono le cose che mi hanno colpito in quei quattro giorni, sia a livello di autoconsapevolezza sia da un’ottica di counselor.

L’esperienza più profonda e commovente è stata di vedere incarnata in loro la possibilità reale di vivere diversamente le relazioni. Loro stessi sono la manifestazione concreta e meravigliosa di quello che possiamo diventare e di quello che possiamo ottenere utilizzando gli strumenti che hanno ideato e messo a punto anche per noi.

 Il sentire raccontare con semplicità e con estrema chiarezza episodi della loro vita, alcuni banali, ma alcuni molto dolorosi, mi ha rassicurato: anche per Hal e Sidra non è stato facile, ed hanno commesso errori. E’ un percorso di e per esseri umani: non è necessario essere perfetti, raggiungere subito gli obiettivi o essere indefettibili… Che sollievo, che meraviglia!

Voglio aggiungere che, in alcuni momenti, ho sentito promanare da loro un’energia di amore profondo ed incondizionato, come se riconoscessero anche in ognuno di noi quella scintilla del divino che brilla in loro e che ci rende una cosa sola con l’universo.

Non ho parole adatte, ma tante emozioni vibranti per manifestare la gratitudine e la commozione che sento per questo inaspettato dono che mi hanno fatto.

(Carla Poggiali, III anno scuola di Counseling)

Per me è stata un’esperienza meravigliosa: sicuramente è stato importante ascoltare direttamente da loro gli aspetti teorici del Voice Dialogue, ma quello che mi ha colpito ed emozionato è stata la loro presenza, l’energia e la luce dei loro sguardi!

Anche la seduta individuale mi ha dato molto, sono riuscita ad ascoltare il mio sé primario e capire le dinamiche di vincolo (con mio figlio in particolare). Ascoltare i sogni e le esperienze degli altri,  le sedute pubbliche mi hanno dato la possibilità di riflettere sui miei conflitti. Sicuramente le lezioni di Elena e Franca e  la lettura dei libri hanno facilitato la comprensione del metodo. Grazie per averci regalato questo evento!

(Rosalba Losito, Master“Relazioni interpersonali, Comunicazione e Counseling”)

L’esperienza con i coniugi Stone vissuta ad Arezzo dal 16 al 19 giugno 2005 rappresenta sicuramente un’importantissima pietra miliare per tutti coloro che sono già o che ambiscono a diventare counselor ad indirizzo Voice Dialogue.

Il contatto diretto con la fonte del modello del Voice Dialogue, infatti, ha rappresentato indubbiamente per tutti una fortissima iniezione di energia. Il sistema dei sé primari e dei sé rinnegati e le connesse dinamiche di vincolo sono stati illustrati dai coniugi Stone con estrema chiarezza, con grande professionalità, ma allo stesso tempo con grande dolcezza, un cocktail esplosivo che raramente ho potuto riscontrare nella mia esperienza di allievo prima ed insegnante poi.

La disponibilità di insegnanti e facilitatori ha inoltre consentito a chiunque lo volesse di applicare sulla propria persona i concetti esposti durante le lezioni teoriche. Nelle sedute sono ovviamente emersi molteplici sé, completamente diversi gli uni dagli altri, che richiedevano di essere trattati con energie diverse, pur in un sottofondo che esternava delicatezza e rispetto per qualsiasi tipo di energia, anche per le più contrapposte. Se mi si perdona l’espressione, mi è parso proprio che siamo stati tutti trattati allo stesso modo venendo trattati tutti in modo diverso.

Torno a casa grato verso tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo evento, e pienamente convinto della necessità di sviluppare un ego consapevole che sappia mediare tra energie opposte, in quanto ogniqualvolta vi è un eccesso in un senso, vi è anche un eccesso nel senso opposto, anche se non se ne è consapevoli.

Mi sia consentito di chiudere con un proverbio della mia terra (la Sardegna): “No timas, po itta de cussu chi timis non ri di scampas”. (“Non avere paura, perché di ciò che hai paura non te ne scampi”).

(Antonio Palmas, I anno scuola di Counseling)

Durante il convegno mi venivano in mente tante domande, ma dopo un po’ per tutte mi trovavo la risposta. Allafine non ho parlato, perchè ho capito che non ce ne era bisogno.

(Beatrice Cavallucci, III anno scuola di Counseling)

Gli Stone sono due persone meravigliose, non solo per il loro aspetto fisico, ma soprattutto per la loro grande umiltà e disponibilità. L’espressione di Sidra “Siamo tutti nella stessa barca”, dovrebbe diventare un nostro motto. Questi quattro giorni sono stati densi di sollecitazioni, di emozioni e di feed-back, per lo meno per me, dal momento che attraverso le loro parole ho rivissuto molte delle mie esperienze e ho acquisito consapevolezza in merito a situazioni sulle quali non avevo ancora riflettuto. Ho percepito in loro una grande dolcezza e un grande amore che da loro si irradiava verso di noi…

(Edi Salvatori, Master “Relazioni interpersonali, Comunicazione e Counseling”)

Tra gli approcci con cui sono venuta a contatto durante i corsi ad Arezzo, il Voice Dialogue è quello che mi ha maggiormente appassionata sin dal primo incontro. Per questo aspettavo con gioia le giornate del seminario e il bilancio che posso fare oggi, all’indomani dell’esperienza, è oltremodo positivo. Mi ha permesso di comprendere meglio il retroterra culturale ed esperienziale di questo metodo e le sue potenzialità. Altresì mi ha dato una mano a far luce sulle mie potenzialità. Provo a spiegarmi con un esempio. Quando ho iniziato questo percorso di crescita della consapevolezza, uno dei motivi di inquietudine verso la quale desideravo cercare un antidoto era proprio la percezione che dentro di me coabitassero sé contrapposti che, nel loro dialogare talvolta sereno talvolta no, pensavo non mi aiutassero a fare della mia quella che si dice una personalità “forte”. Vedevo continuamente attorno a me, e vedo tuttora anche se con occhi diversi, persone capaci di esprimere giudizi con una sicurezza che a me non appartiene. Oggi mi trovo a accettare di più il mio sè primario che vorrebbe astenersi dal criticare gli altri e questo comporta che il suo opposto, il criticone, cominci a farsi sentire, fortunatamente a dosi omeopatiche, ma quanto basta per far si che  io sia molto più serena  nelle relazioni. (…)

 (Gabriella Cioni, Perfezionamento I e II livello università)

(…) Sì, ciò che più di ogni cosa questa volta mi hanno insegnato/mostrato è la “resa”, l’arrendersi alla vita, a se stessi. E la sensazione è stata così profonda e viscerale, che è discesa lentamente nel mio corpo e nelle mie emozioni. I giorni passavano e mi sentivo sempre più “normale”, né meglio né peggio, grata a me stessa e alla mia capacità di attraversare la vita, le mie care “energie primarie”, e grata a questo incontro che da qualche parte una “qualche me stessa” ha desiderato e creato. Sì, loro si sono arresi e la sensazione, soprattutto ad Arezzo, è che questa resa ci abbia “inondato”.

E’ bello, da dove sono, guardare avanti e vedere ciò che questo incontro con il Voice Dialogue può portare: la leggerezza di danzare nella vita, la stessa di quel tango che Hal e Sidra hanno danzato per noi a Gwatt; la saggezza di cogliere da ogni avvenimento una nuova possibilità di essere sempre più in accordo con il nostro canto interiore; la compassione, compagna amorevole in  questo nostro viaggio terrestre. Ed è bello poter guardare Hal e Sidra e vedere tutto questo “incarnato”, respirato, espresso e…sognato.

(Elena Dragotto, psicologa e insegnante VD)

Il modo migliore per commentare questo evento, per me, è di riportare alcune delle frasi dette dagli Stone che mi hanno colpito di più! Diciamo che mi ha colpito tutto ciò che hanno detto, ma queste frasi sono così semplici e così dirette ed esplicative che secondo me vanno sottolineate!

  • “Se non ti diverti a fare Voice Dialogue vuole dire che non lo stai facendo!!! Probabilmente lo sta facendo  il tuo Sé Padre o Madre Responsabile”
  • “La conoscenza appartiene ai sé primari; la saggezza appartiene alla Visione Lucida”
  • “Il giudizio verso l’esterno avviene quando quell’energia non l’abbiamo incontrata dentro di noi”
  • “Il processo è la soluzione”
  • “Gestire la tensione degli opposti porta ad una felicità dell’inconscio; l’inconscio sa come gestire gli opposti”
  • “L’ego dei sogni ci dà l’immagine di un sé primario…..L’ego delle fantasie diurne ci dà l’immagine di un sé rinnegato”
  • “In una Dinamica di Vincolo positiva ti senti grande rispetto all’altro e vedi la piccolezza dell’altro; in una Dinamica di Vincolo negativa vedo la potenza e il giudizio dell’altro”
  • “Comunicare dall’Ego Consapevole crea la possibilità all’altro di guardare se stesso”
  • “Più noi spingiamo fuori di noi certi tipi di energia e più le persone attorno tenderanno a personificare questi sé”
  • “La terapia vera e buona dà veramente il potere al cliente”
  • “L’energia impersonale è la capacità di sedermi nel mio “posto” e interagire con gli altri dal lì”
  • Nell’Ego Consapevole mi apro e mi arrendo a ricevere tutte le energie e anche all’intelligenza dell’universo”
  • “L’inconscio adora essere apprezzato e non ama essere interpretato”

(Manuela Galassi, III anno Scuola di Counseling indirizzo VD)

 Non è stato facile scegliere le testimonianze, perché ognuna di esse è ricca di sfumature e, essa stessa, spunto di riflessione. Chi volesse leggere tutto il documento può andare sul sito www.innerteam.it.

Che cosa è avvenuto, dopo questo incontro? Quello che ho sentito in generale è stato una sorta di “salto di ottava”: le persone hanno preso maggiore consapevolezza non solo del metodo, ma anche di sé stessi; vi è, parlo in particolare per gli studenti del Master e della Scuola di Counseling, una maggiore focalizzazione e un senso di responsabilità più profondo – se vogliamo, il senso della scelta, di una scelta che, come ci insegnano gli Stone, costantemente si rinnova, perché i nostri sé fluttuano, ritornano, si alleano, sembrano sparire per poi riaffacciarsi prepotentemente – se non vi è la dedizione al processo della consapevolezza, al processo dell’ego consapevole. Un viaggio senza fine, dunque? In un certo senso sì, ma quanta bellezza!

Dove siamo quindi, ora, qui in Italia? Gli sviluppi degli ultimi anni sono andati nella direzione di dare al Voice Dialogue (uso questa espressione in senso ampio, collegandola alla Psicologia dei sé e alle altre tecniche che attorno a questo “nucleo portante” sono state sviluppate) una maggiore visibilità, professionalità e struttura. L’insegnamento del Voice Dialogue all’Università rappresenta uno di questi poli; l’altro è la Scuola di Counseling che si è sviluppata sul nucleo più vecchio delle mie formazioni precedenti. Tra questi due poli, l’associazione Voice Dialogue Italia si pone come l’interfaccia che tutela il costante aggiornamento del metodo, in modo da mantenerne integra la struttura, pur nella possibilità di abbinarlo ad altre tecniche, come sta avvenendo non solo in Italia ma in ogni parte del mondo.

In Italia, ma penso anche in Europa, si sta assistendo a un mutamento nel panorama delle professioni legate alla relazione di aiuto: vi è una sempre maggiore richiesta di interventi brevi, mirati alla soluzione di un problema specifico, svolti in un’ottica non patologizzante, che miri alla scoperta e allo sviluppo delle risorse interiori del cliente. Naturalmente questo movimento così rapido rischia di creare situazioni poco chiare di pressappochismo o superficialità; tuttavia la richiesta di figure professionali come il Counselor, il Coach il Mediatore familiare è in costante aumento. Si sono quindi create Associazioni di categoria che si pongono come interfaccia tra le Scuole, gli studenti e i clienti da una parte, e la realtà locale e governativa dall’altra. Queste Associazioni hanno creato standard condivisi a tutela della professionalità di queste nuove proposte, con iscrizione a Registri che offrono linee-guida, crediti formativi, aggiornamento professionale  e giuridico.

Il Voice Dialogue e la Psicologia dei sé erano finora assenti da questo panorama: ora, la Scuola di Counseling può offrire un percorso formativo e una certificazione sulle abilità di counseling dei suoi studenti. La convenzione con ANCORE (Associazione Nazionale Counselor Relazionali, patrocinio Università di Siena) rappresenta uno dei punti qualificanti  della Scuola e del suo processo di crescita.

Ringrazio di cuore Hal e Sidra che mi hanno sostenuto con affetto e stima in questa trasformazione del percorso formativo che dirigo da oltre dodici anni e che continua a rimanere ancorato, come suo nucleo portante, alla Psicologia dei sé e al Voice Dialogue.

Naturalmente i passi da compiere sono ancora molti… Se guardo avanti, vedo mille futuri possibili… poi ogni passo mi porterà verso la direzione in cui ero destinata ad andare. Sono contenta, in ogni caso, di essere dove sono ora, sulla sponda del laghetto, con le anatre che entrano pigre nell’acqua. C’è un tempo per ogni cosa.

 

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