Verso gli archetipi – Franca Errani

da | Gen 1, 2013 | Blog | 0 commenti

Dopo la serie di riflessioni e testimonianze riguardanti l’utilizzazione della Visione Lucida in campi diversi dalla classica seduta di Voice Dialogue, voglio offrirvi ora alcuni spunti su una tecnica che resta, invece, di applicazione più specifica ma non per questo meno importante.

E’ stata denominata “stretching” (in francese, étirage) perché è in effetti una modalità per “tirare” un Aspetto oltre la sua normale “presenza” dentro di noi. Il titolo dell’articolo, “Verso gli Archetipi” indica con chiarezza qual è la direzione di questo “tirare – tendere” le diverse energie.

Nel processo di counseling, attraverso la seduta di Voice Dialogue e le tecniche correlate messe a punto nel tempo dalla Scuola, impariamo a riconoscere i diversi Aspetti della personalità, sperimentandoli dal vivo con sempre maggior pienezza. A mano a mano che il processo si espande, la trasformazione si verifica su tre livelli (ego consapevole, esperienza degli Aspetti, Visione Lucida); questo significa che gli Aspetti predominanti si rilassano, acquisiscono fiducia rispetto all’io consapevole e permettono l’esplorazione anche degli Aspetti rinnegati o trascurati.

Le persone che si addentrano in questo percorso sperimentano un aumento di vitalità   e  una capacità di percezione diversa rispetto ai diversi accadimenti della vita. Un radicamento del centro sempre più solido permette, a un certo punto del cammino, di… muoversi verso gli Archetipi.

Con il termine “archetipo” intendiamo la sorgente specifica di qualsiasi Parte o energia dentro di noi, che sia prevalente o poco conosciuta. Citando Jung: “(L’archetipo) è una forma pre-esistente, inconscia e non rappresentabile, che sembra far parte della psiche e può quindi manifestarsi spontaneamente, non importa dove o quando[1].

Gli archetipi dunque fanno parte dell’inconscio collettivo, comune a tutti noi. Possiamo citare come esempio gli archetipi della Madre o del Padre (che in genere si risvegliano grazie all’esperienza di avere dei figli, ma non solo e non necessariamente); l’archetipo del Guerriero, quello della Struttura o del Caos e così via.

Ci si può avvicinare agli Archetipi anche usando le rappresentazioni elaborate dalla mitologia greca. Possiamo quindi parlare di Demetra per la Madre o di Zeus per il Padre; di Apollo per gli aspetti razionali, misurati, ordinati e intellettuali e Dioniso per quelli irrazionali, caotici, legati all’estasi e alla trasgressione[2].

Nella mitologia greca ogni dio o dea si presenta come una struttura complessa, nella quale convivono saggezza e permalosità, generosità e vendetta, amore e violenza, potenza e vulnerabilità. La saggezza del mondo antico non ha infatti ancora scisso la complessità psichica in Bene e Male, Luce e Buio: sa che ogni parte contiene il suo opposto.

Nei tanti anni di esperienza con il Voice Dialogue e il BMD-BodyMindDialogue, ho constatato che le esperienze di contatto con energie archetipali si affacciano a mano a mano che si radica un centro in grado di sostenerne la presenza e la maggiore vitalità. Questo processo è in tal mondo sicuro e non rischia l’inflazione psichica, cosa che può avvenire se non vi è la crescita organica dell’intera personalità.

La storia ci mostra spesso come l’inflazione collettiva di un Archetipo possa essere distruttiva per l’umanità. Pensiamo all’archetipo del Guerriero e alla sua ferocia! Anche a livello individuale l’auto-inflazione, ovvero l’espansione della personalità al di là dei propri limiti in modo inconscio, può essere deflagrante. Il senso della propria importanza si esalta in modi sproporzionati, e la persona può correre seri rischi di compiere gesti di cui si può successivamente pentire.

E’ provato che il VD e il BMD costituiscono un metodo sicuro per l’esplorazione delle energie archetipiche. Ritornando allo spazio della Visione Lucida, alla fine di ogni lavoro, e radicando il centro, la persona si disidentifica dall’esperienza che ha vissuto. La personalità si amplia ma senza rischi autoinflattivi.

La tecnica dello stretching

Per visualizzare meglio il senso di questa tecnica, puoi immaginare che il classico lemnisco dell’infinito che rappresenta il gioco delle polarità (nel nostro modello) si espanda in una serie di strati più ampi, verso l’esterno. Con questo puoi percepire la possibilità che ogni Aspetto ha di muoversi, ampliarsi verso livelli più ampi di quella stessa energia..

Quando, in una seduta di counseling, un Aspetto comincia a vibrare di una maggiore qualità archetipica, l’esperienza energetica è molto più forte di quando si incontra una sub-personalità. In questo caso è opportuno che il counselor inviti la persona a spostarsi leggermente lungo la linea di presenza di quell’Aspetto, in modo da evidenziarne la differenza con la parte più legata alla personalità dalla quale si è partiti. L’esperienza può essere molto potente, sia per il cliente che per il counselor.

Ricordo ad esempio Giorgio. Nella seduta era emerso, finalmente, un Aspetto accudente e accogliente verso le sue Parti più sensibili e vulnerabili. Giorgio lo sentiva simile alla nonna, ed era stata infatti l’immagine della nonna che aveva permesso di accedere a questa qualità finora poco conosciuta da Giorgio, in genere piuttosto disattento a se stesso. A un certo punto la qualità energetica della “nonna” è cambiata… il campo si è esteso, la voce si è abbassata… ho chiesto alla nonna se poteva spostarsi, anche solo di poco, pur restando nella stessa linea energetica… l’Aspetto che è emerso era di una potenza di pace, amorevolezza e accoglienza decisamente archetipico. Ha detto solo poche parole – che Giorgio ancora non la conosceva, che lei lo stava attendendo da sempre, sotto la quercia antica… La voce di questa Donna Antica, portatrice di un amore incondizionato e saggio, era molto più bassa, profonda e dolce di quella di Giorgio e anche della “nonna”.

Ho poi suggerito di “passare” nuovamente dall’energia della “nonna” (più legata alla personalità, una sorta di “interfaccia” tra il mondo normale e quello archetipico); successivamente ho invitato Giorgio a tornare alla posizione del centro. Questo passaggio al livello intermedio è di salvaguardia rispetto ai rischi inflattivi di cui ho parlato.

Come ho già accennato, anche fondamentale che il counselor abbia già una sua esperienza di presenze archetipali, in modo da essere in grado di sostenere tutto il processo – presenza dell’Archetipo e successivo radicamento del centro.

Le esperienze di contatto archetipico possono essere attivate anche dal sogno o dalle tecniche di imagery. Un’altra modalità che può condurre al contatto archetipico è legata all’esperienza corporea, al movimento libero o guidato.

Linee-guida per l’utilizzo dello stretching. 

  1. Il counselor deve aver sperimentato la qualità degli Archetipi nel suo lavoro personale
  2. Il cliente deve avere già un processo avviato di radicamento dell’ego consapevole e di separazione dagli Aspetti primari dominanti.
  3. Se vi sono stati “passaggi intermedi” – come nell’esempio di Giorgio – è opportuno ripercorrerli, anche se rapidamente, prima di riportare la persona al centro.
  4. E’ fondamentale completare la seduta con una buona Visione Lucida, che richiami anche la qualità energetica dell’esperienza.

Conclusioni

Rimandando gli esempi sul sogno, l’imagery e il BMD a un prossimo articolo, voglio sottolineare l’importanza della dimensione archetipica per rendere la nostra vita più appassionante, vitale e ricca di possibilità insperate. Gli dei e le dee che abitano dentro di noi possono essere alleati preziosi, se sono gestiti attraverso un centro consapevole, così come possono letteralmente distruggerci la vita se emergono in modi prorompenti e inconsci, inflazionando la psiche. Nei giorni scorsi ho trascorso una settimana a Creta, per la preparazione, assieme aRobert Stamboliev,  del training “Toward the Archetypes”, che si terrà a fine settembre. L’isola, che non avevo mai visitato, palpita di una dimensione mitica… le sue rocce scabre, le innumerevoli grotte sacre, i resti di antiche rovine sotto un cielo di cristallo richiamano in modo così potente la presenza di “coloro che sono per sempre”, come dicevano gli antichi greci (oi aei ontes…). Muoviamoci con rispetto, attenzione e passione verso questa dimensione dell’anima umana, con la consapevolezza dell’arricchimento che può portare alla nostra vita.

Bibliografia:

  • Robert Stamboliev, The Energetics of Voice Dialogue, Liferhythm 1992
  • Franca Errani, Il Caleidoscopio interiore, Edizioni MIR 2005
  • Maurizio Castellini e Linda Gelmetti, “Tu” sei una folla, Edizioni Sì 2007
  • Franca Errani e Giovanni Civita, A Tavola con gli Dei, Edizioni Sì 2008

 


 

[1] C. G. Jung, Sogni, ricordi e riflessioni. Ed. BUR

[2] Cfr. Franca Errani – Giovanni Civita, A Tavola con gli Dei – Bisogni, disagi ed emozioni legati al cibo. Edizioni Sì 2008.

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