Visione Lucida. 1ª Parte (F. Errani con Paolo della Dea)

da | Feb 27, 2013 | Blog | 0 commenti

Nell’ambito del Couseling e del Coaching è utile avere a disposizione, oltre alla classica seduta di Voice Dialogue, una gamma più vasta di tecniche da utilizzare a seconda dei contesti, delle persone e dei bisogni.
Nell’ambito degli sviluppi più recenti del Metodo Innerteam, la panoramica degli utilizzi della Visione Lucida è abbastanza ampia e vale la pena soffermarsi su alcuni esempi. Cominciamo questo mese dall’ambiente aziendale, riservandoci di vedere nei prossimi appuntamenti le applicazioni che ne fanno la dott.ssa Cecilia Sacchi in campo medico e la dott.ssa Roberta Butelli nell’ambito dei disturbi alimentari.

Il Coaching e la Consulenza aziendale
Ecco la testimonianza del dott. Paolo Dalla Dea, che utilizza la Visione Lucida nell’ambito della sua professione di consulente aziendale: “Ho iniziato subito ad applicare la Sintesi della Visione Lucida a colloqui con dirigenti e manager nel mio lavoro di consulenza aziendale. Non utilizzo la seduta di Voice Dialogue, che peraltro è poco adatta (a parte rari casi) alla mia attività nell’ambito delle organizzazioni, ma ho trovato nella tecnica della VL uno strumento utilissimo per creare, in pochi minuti, uno stato più distaccato e neutro nelle persone, che permette loro di valutare con maggiore lucidità quello che fino a poco prima era ancora fonte di tensione.

Voglio citare alcuni esempi: nel primo, ricordo una responsabile di reparto che, durante la riunione con i dirigenti, si sente “stigmatizzata” per la poca produttività del suo settore e ha una reazione emotiva assolutamente esasperata e fuori contesto. In questo caso il mio intervento è stato a posteriori, con un colloquio individuale. La cosa da tener presente, in questi casi, è la delicatezza di tali incontri: infatti, per il dipendente, il consulente è percepito come “alleato” dell’organizzazione, che ne è il committente! Occorre quindi veramente essere “centrati” e saper creare un clima di fiducia poiché il counselor organizzativo risponde sempre a due clienti: l’organizzazione che ha commissionato l’intervento e la persona che ha di fronte e non deve tradire né l’una né l’altra!. Il colloquio è stato completato con la VL, che la donna ha apprezzato particolarmente: è stato un “salto” fuori dal suo sistema psichico, qualcosa che le ha permesso di vedere con chiarezza quali fossero state le sue paure emotive nel momento della reazione eccessiva; che l’ha fatta sentire veramente ascoltata; che le ha “restituito” la propria centratura nel rispetto di quanto aveva vissuto.

Un altro esempio che mi sembra ancora più significativo è legato alla rapidità con cui la Visione Lucida mi ha aiutato, in diversi casi, a spostare l’attenzione dallo “pseudo-problema” al problema reale. Capita spesso che l’azienda si focalizzi su un aspetto tecnico, convinta che sia il vero nodo da sciogliere. Ovviamente si parte, come consulenti, dall’analisi dei dati presentati come fonte oggettiva del problema, ma in molti casi il vero nodo è a monte, ad esempio nella relazione inefficace tra il dirigente e i collaboratori (come nei casi di cui sto parlando). Molte volte le aziende spendono tempo e capitali accanendosi sul focus sbagliato e purtroppo a volte anche i consulenti cadono in questa trappola, perché si “allineano”, inconsciamente, con la richiesta pregiudiziale dell’azienda stessa.

L’intervento esterno, quando riesce ad essere obiettivo, aiuta a trovare il focus reale: è un vero e proprio spostamento di paradigma! In questo caso la VL può essere fatta anche come Sintesi con l’intero gruppo dei dirigenti o dei responsabili: ciò aiuta moltissimo a vedere le radici del problema e, come si dice, “problema evidenziato…problema superato!”
Infine, una terza applicazione riguarda il “recupero” di persone che nei momenti di grande stress aziendale rischiano di perdere il proprio “locus of control” come si dice in gergo tecnico. Mi spiego meglio: ci sono persone che hanno un “locus interno”: sono quelle persone molto strutturate, impegnate, che tendono a pensare che tutto dipenda da loro. Nelle situazioni normali, di stress normale, funzionano egregiamente: sono affidabili, serie, sono ben allineate con i valori aziendali. Paradossalmente, ho verificato molte volte che, quando lo stress è eccessivo, troppo rapido o elevato, sono proprio queste persone a trovarsi in difficoltà: poiché tendono a pensare in modo introverso, finiscono per sentirsi le uniche responsabili di quanto sta accadendo e vivono una profonda crisi interna: vuol dire che non sono adatto, vuol dire che debbo andarmene… Ricordo il caso di un validissimo ingegnere sui trentacinque anni, dalle ottime performances aziendali, fortemente sintonizzato con l’azienda, che davanti a una crisi per lui ingestibile stava crollando. A sua stessa testimonianza, la fase di VL del nostro colloquio è stato per lui un momento di riflessione molto forte, una sorta di salto di paradigma interno che gli ha permesso di essere più tollerante verso sé stesso e di convivere con quelle parti di sé (insicurezza, paura, ecc.) che sino ad allora aveva inconsciamente rinnegato . L’azienda ha recuperato un ottimo elemento

Per concludere, ritengo che gli strumenti messi a disposizione dal Voice Dialogue, VL in primis, siano utilissimi per accelerare il processo di comprensione profonda della propria personalità da parte dei Clienti del Counselor organizzativo. Questa comprensione aiuta a far luce sulla genesi dei comportamenti istintivi e delle reazioni emotive.
Lavorare con grande rispetto in questa direzione, con la testa e con il cuore, facilita il cambiamento evolutivo portando una maggiore ricchezza per tutte le parti in gioco ed anche una atmosfera di maggiore amore e benessere per le persone coinvolte, per l’azienda nel suo complesso e per la intera nostra società”.

Febbraio 2008

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